In un impeto di disprezzo di sé, mi abbandonai a un ruvido auto-piacere, immaginando la tua disapprovazione.Ogni spinta era una punizione per le mie trasgressioni, un tributo alla tua onnipresente presenza nelle mie depravate fantasie.
Mentre la radianza delle lune permea la stanza, la mia mente si consuma di pensieri su di te.Un impulso maligno mi prende il sopravvento, costringendomi a impegnarmi in una forma severa di piacere autoinflitto.Ogni colpo, spinto da un desiderio perverso per la tua presenza, è un messaggio diretto a te, una testimonianza della potenza della nostra connessione.Questo atto di auto-punizione non è solo fisico, ma anche mentale.Ad ogni spinta, non mi limito a compiacere, ma anche torturare la mia mente con pensieri su di voi.Il movimento ritmico diventa una danza di auto-odio e desiderio, una testimonianza del potere della nostra dinamica contorta.La stanza riecheggia con i miei forti respiri e la vagina della mia pelle persa contro questo mondo di pelle persa.L'imposizione della mia pelle in questo mondo di me stesso è esplicita, e lo so in modo espremoto, e lo riconosco nella mia speranza che tu sia al posto giusto, il sentimento è più significativo, e lo appagante in questo modo.